“Ho la cervicale?”
In studio molti pazienti in preda alla paura e all’ansia mi rivolgono questa domanda!
Ed io non posso che rispondere ad ognuno di loro, senza esclusione, in modo affermativo; ma facciamo un po’ di chiarezza!
Di fatto tutti noi abbiamo la cervicale in quanto zona anatomica del corpo che localizza il tratto tra le spalle e la testa, motivo per cui non è corretto associare questo termine ad una patologia o tantomeno ad una sintomatologia dolorosa.
Si tratta infatti di un complesso di 7 vertebre che consentono nel loro insieme i diversi movimenti del collo allo scopo di orientare la testa nello spazio.
Nei referti degli esami diagnostici queste vertebre sono indicate con la sigla “C” accompagnata da un numero progressivo, per l’appunto da uno a sette, e quindi C1, C2, C3….ad indicare che si tratta di una vertebra della cervicale (C=Cervicale) e localizzarne il suo preciso posizionamento, ovvero il livello (C1 prima vertebra Cervicale, C2 la seconda e così via).
Le vertebre sono dei corpi ossei che in quanto tali non hanno possibilità autonoma di movimento, per cui hanno bisogno di una componente capace di generarlo contraendosi, ovvero i muscoli.
I muscoli della cervicale hanno diverse funzioni che possiamo riassumere nel movimento e nella stabilità.
I muscoli deputati al movimento hanno il compito di consentire alla testa ed al collo di posizionarsi nelle varie direzioni dello spazio “tirando” le vertebre verso un lato piuttosto che un altro, combinando il loro lavoro, mentre i muscoli della stabilità, che sono più profondi e spesso più piccoli, ancorandosi tra una vertebra ed un’altra hanno il compito di mantenere un corretto rapporto di posizione tra le congiunzioni vertebrali per evitare che si possano allontanare tra di loro.
Bisogna inoltre considerare che i muscoli per contrarsi necessitano di un messaggio, un impulso da parte dei nervi, che come dei cavi elettrici lo diffondano, generando così la contrazione e quindi il movimento.
Queste tre componenti, ovvero quella ossea, quella muscolare e quella nervosa, svolgono la loro attività in sinergia per offrire la migliore funzionalità possibile, ma possono allo stesso tempo “infastidirsi” tra di loro e più nello specifico i nervi possono subire negativamente l’azione del muscolo, dell’articolazione, oltre che del disco intervertebrale, un cuscinetto gelatinoso posizionato tra due vertebre il cui ruolo è quello di ammortizzare l’attrito tra le due componenti ossee.
La posizione del disco intervertebrale è ben definita, ma può accadere, per molteplici motivi, che questo gel trasbordi al di fuori del proprio margine vertebrale, potendo così generare un’infiammazione ed una contrattura muscolare, oppure comprimere un nervo generando la sintomatologia dell’ernia.
Altre strutture, oltre a quelle descritte, sono presenti nel collo, quali i vasi sanguigni, i tendini ed i legamenti; proprio per la profonda complessità di queste strutture e del loro specifico e fondamentale ruolo nel corretto funzionamento di questa parte anatomica non risulta di difficile comprensione che si tratta di un equilibrio, un’omeostasi, che non sempre è facile mantenere.
Quali sono i sintomi?
I sintomi generati da un problema ad una o più di queste strutture possono essere molteplici e molto sfaccettati:
- Nausea;
- Vertigini;
- Dolore locale;
- Dolore che si dirama lungo il braccio;
- Dolore che si propaga verso la schiena;
- Mal di testa;
- Blocco del movimento.
Ognuno di questi sintomi può avere un’origine precisa o può avere alla sua base più variabili unite tra loro (muscolare, nervosa, ossea e non solo).
Avere uno di questi sintomi non configura necessariamente un quadro patologico, tano meno cronico, ovvero che durerà nel tempo, ma può semplicemente essere il segnale, il primo campanello di allarme, di un mal funzionamento locale per cui è necessario intervenire al fine di ripristinarne la normale fisiologia.
Come intervenire?
Il primo passo da fare è sicuramente rivolgersi ad una figura sanitaria competente, come il proprio Medico di base, uno specialista quale Ortopedico o Fisiatra, oppure il Fisioterapista.
Ciascuna di queste figure potrà valutare, a seguito di un’accurata anamnesi ed un esame obiettivo approfondito, il miglior percorso terapeutico da intraprendere, personalizzato al singolo paziente.
I trattamenti fisioterapici possono essere di molteplici tipologie, manuali e/o strumentali, usati anche in sinergia, la cui scelta dipenderà proprio dalla corretta valutazione iniziale.
Quali sono i trattamenti possibili?
- Mobilizzazioni;
- Manipolazioni;
- Esercizio terapeutico;
- TENS;
- Tecar;
- Ultrasuoni;
- Scenar terapia;
- Laser terapia;
- Tape.
Ognuno di questi trattamenti ha una funzione ben specifica, ed è importante individuare quale o quali effettuare personalizzando la strategia terapeutica; un dolore che può apparire simile nella localizzazione può avere origini differenti, motivo per cui potrebbe richiedere approcci differenti.
Quindi se hai dolore al collo non ti allarmare, non pensare di dover imparare a conviverci o che sia una cosa da accettare perché può capitare o chissà cos’altro, fai un controllo da uno degli specialisti prima menzionati che sapranno consigliarti al meglio per la tua salute.
Per qualsiasi dubbio o domanda non esitare a contattarmi.
Dott. Giuseppe Gagliostro