L’agopuntura è la forma di medicina alternativa più diffusa in Europa. L’Organizzazione mondiale della sanità la riconosce come terapia complementare in abbinamento alla medicina tradizionale, mentre l’Ordine dei medici l’ha iscritta nel registro delle medicine non convenzionali.
Infine nel 2010, l’Unesco ha definito la medicina cinese e l’agopuntura come patrimonio dell’umanità.
Le patologie per le quali è meglio indicata sono quelle funzionali, cioè nelle quali viene intaccata la funzionalità, appunto, di un organo.
L’agopuntura è una pratica che proviene dalla medicina cinese ed è stata portata in Europa da alcuni missionari portoghesi che avevano viaggiato in estremo oriente. E’ un metodo antichissimo, che si basa su testi che risalgono al 2500 a.C. La teoria che sta alla base riguarda lo Yin e lo Yang. La salute del tuo corpo è legata all’equilibrio fra queste due forze vitali, l’energia legata alla materia e quella mentale. Entrambe scorrono all’interno di una rete di canali, detti “meridiani”. Quando le vie si ostruiscono, si crea un disequilibrio all’interno dei flussi energetici del corpo e per questa ragione provi dolore. L’inserimento di piccoli aghi in punti specifici aiuterebbe a riequilibrare le forze vitali e a riportare il tuo organismo alla sua funzionalità ottimale. La medicina orientale infatti mira a curare la persona nel suo insieme e non le singole malattie in modo isolato.
L’inserzione dell’ago ha molteplici effetti biologici. Oltre al ripristino delle connessioni cerebrali dimostrato di recente sappiamo infatti che l’agopuntura, andando a stimolare zone più ricche di vasi e nervi rispetto alle aree vicine, comporta il rilascio di endorfine, rilassa i muscoli, ha un effetto antinfiammatorio locale e un’azione sulla conduzione elettrica nervosa.
L’agopuntura non è un’alternativa alle terapie tradizionali, ma si integra con essa. La biomedicina fa diagnosi anche grazie al supporto di indagini strumentali, come risonanze magnetiche o radiografie, che identificano un danno d’organo responsabile della sintomatologia. Ma esiste un ambito nel quale rientrano lo stress, l’ansia e il malessere generale non dimostrabili strumentalmente. Si parla infatti di danno funzionale che in medicina cinese trova corrispondenza in quadri sindromici specifici.
Si può dire che dove non arriva la biomedicina, arriva l’agopuntura. Si pensi ad esempio ad alcune manifestazioni dermatologiche legate a momenti di stress.
Ad esempio una persona che soffre di un malessere psicologico o psicofisico, può soffrire di bruxismo (il digrignare i denti di notte) le cui ripercussioni si risentono a livello cervicale, alle spalle o in sede lombare: queste sedi risulteranno dolenti durante la notte o al risveglio.
L’agopuntura, in breve, mi aiuta a formulare una diagnosi corretta e completa anche dal punto di vista biomedico. Tramite l’impiego di nozioni della medicina cinese, trovo conferma all’ipotesi diagnostica formulata secondo il metodo tradizionale.
L’agopuntura viene utilizzata per vari scopi. Come per trattare la cefalea emicranica e muscolo-tensiva, nel caso di insonnia, nel controllo degli effetti collaterali della chemioterapia, come la nausea, per il dolore cervicale e lombare, problemi muscolo scheletrici in generale, interviene anche su aspetti legati alla depressione, stati di ansia e attacchi di panico, amenorrea da stress e dismenorrea (assenza del ciclo mestruale e dolori mestruali).È stata riconosciuta un’evidenza di efficacia nel trattamento di 46 condizioni cliniche.